venerdì 25 novembre 2016

Autocrinia e altri misteri di Palazzo: Sotto il tappeto, il nuovo libro di Irene Testa



del 24/11/2016
Irene Testa torna a indagare sul modo in cui nei Palazzi della politica si applica la legge.
Abbandonata ormai in ogni parte del mondo, l’autodichìa delle camere parlamentari è ora oggetto di un contenzioso su cui si attende il vaglio della Corte Costituzionale.
La politica difende il suo privilegio di continuare in futuro a gestire risorse senza la responsabilità che vincola una qualsiasi pubblica amministrazione. Dall'immunità di sede e dall'assenza del giudice esterno si è ricavata un'esenzione dallo Stato di diritto: solo spazzando sotto il tappeto avrà finalmente termine una storia che delegittima silenziosamente il Parlamento, esponendolo al risentimento popolare che alimenta la sempre più nutrita schiera dell'antipolitica.

SULL'AUTRICE: Irene Testa, giornalista, già autrice del volume Parlamento Zona Franca (Testa - Gerardi), promotrice della campagna Noautodichia. Da oltre un decennio, con il Partito Radicale è impegnata sul fronte del riconoscimento dei Diritti umani e per la promozione e il rispetto dello Stato di diritto.

mercoledì 16 novembre 2016

Caso Lorenzoni. Da anni un cittadino aspetta giustizia. Ora la Corte prende altro tempo con rinvio a nuovo ruolo

Irene TESTA, autrice della campagna NoAutodichia e membro della Presidenza del Partito Radicale, ha rilasciato la seguente dichiarazione:


"Il ricorso contro l'autodichia è stato rinviato a nuovo ruolo, proseguendo nel gioco delle incredibili coincidenze che costellano il demansionamento di Piero Lorenzoni.

Dopo che nel 2013 la Cassazione ha disatteso il parere del PG, che nel 2014 la Corte costituzionale ha restituito gli atti al Palazzaccio, che nel 2015 la Cassazione ha cambiato due relatori, che nel 2016 sono passati sei mesi dall'udienza della Corte costituzionale senza un deposito, ora apprendiamo che il 2017 potrebbe vedere battuto il record delle tre udienze pubbliche a palazzo della Consulta per il medesimo caso.

Se avesse avuto un tetto retributivo da sfondare o un contributo di solidarietà pensionistico da impugnare, forse Piero non avrebbe dovuto soffrire la via crucis giurisdizionale cui è sottoposto da anni. Ma essendosi fatto carico "soltanto" dell'ingresso del principio di legalità a Palazzo, con il deposito agli atti di causa del progetto di legge di Rita Bernardini per l'abolizione dell'autodichia, è vittima di un concorso di coincidenze francamente esagerato.

La Corte che prende le parti dei diritti dei cittadini, anche quando minacciati dalle Istituzioni, deve ancora spiegare la sua attesa di sei mesi per rendere giustizia. Il miglior modo di farlo è calendarizzare immediatamente la questione."

venerdì 29 luglio 2016

Ora serve una legge per proteggere i “whistleblower”

In Italia le gole profonde della pubblica amministrazione non sono ancora molte, nonostante gli sforzi dell’Anac di Cantone. Ora da diverse parti arriva la richiesta di dedicare una legge alla tutela di chi denuncia la corruzione, anche alla Camera, Senato, Csm, Corte Costituzionale e Quirinale

 

martedì 26 luglio 2016

“Riforma costituzionale? Un’occasione persa, parola di funzionario del Senato”

http://www.termometropolitico.it/1226184_funzionario-senato-riforma-costituzionale-occasione-persa.html


“Riforma costituzionale? Un’occasione persa, parola di funzionario del Senato” di Gabriele Maestri su termometropolitico.it 

riforma senato

In questi mesi che precedono il referendum confermativo della riforma costituzionale, in molti stanno rendendo pubblica la loro intenzione di voto: politici ovviamente, ma anche giuristi, imprenditori, personaggi noti. Era sostanzialmente mancata, invece, la voce di una categoria direttamente investita dalla riforma: i funzionari di quel Senato che cambierà volto, ma per il quale continueranno a lavorare. Uno di loro, Giampiero Buonomo, consigliere parlamentare, entrato per concorso al Senato trent’anni fa, si è nettamente schierato contro la riforma, partecipando con un contributo al volume No allo sfregio della Costituzione (Licosia edizioni).
Facile pensare, probabilmente, che la posizione sia dettata da “istinti di conservazione” del posto di lavoro; è lo stesso Buonomo, tuttavia, a spiegare che il suo “no” è motivato, più che dal contenuto della riforma, da quello che non c’è. Il testo approvato dalle Camere – a suo dire – non fa l’unica cosa che sarebbe servita davvero per mettere sotto controllo i costi della macchina parlamentare: non interviene cioè sull’autodichia e su quegli istituti che, nei fatti, non sottopongono l’operato dell’amministrazione parlamentare al controllo dei giudici (e della Corte dei conti). Per Buonomo, che da anni studia e si batte per un cambio di rotta sull’amministrazione delle Camere, il non avere compiuto questo passo nella riforma (a dispetto di qualche tentativo socialista) è un’occasione persa.

mercoledì 20 luglio 2016

NON SIAMO DEI PINOCCHI NEL PAESE DEI BALOCCHI


Irene Testa, promotrice della campagna NOAutodichia, commenta così le dichiarazioni rese stamattina in Assemblea dalla senatrice Denis Lo Moro:

«Non è assolutamente vero che i dipendenti "sono entrati in servizio al Senato della Repubblica con un regolare concorso sapendo che le regole sono diverse, anche dal punto di vista della giustizia, da quelle ordinarie". Sorprende che un magistrato in aspettativa parlamentare - tanto autorevole da essere stato designato dal governo Renzi al Consiglio di Stato - cada in questo luogo comune tanto falso quando capzioso.

Al momento della lettura del bando di concorso nessuno, dal più giovane dei commessi al Segretario generale, ha mai sottoscritto la clausola di rinuncia al diritto ad un "giudice vero", cui rivolgersi per la tutela dei diritti di qualsiasi lavoratore italiano. Nessuno ha mai siglato con Mefistofele un patto demoniaco; come dimostra il contenzioso giunto dinanzi alle più alte Corti, il dipendente non ha rinunciato per soldi alla dignità personale e professionale.

mercoledì 6 aprile 2016

NOAutodichia. Questionario rivolto ai Costituzionalisti



A cura di Irene Testa, Coordinatrice della campagna NOAUTODICHIA e coautrice del libro "Parlamento Zona Franca"

Questionario

1) L'udienza del 19 aprile prossimo alla Corte costituzionale riguarda solo un caso personale o una categoria di atti amministrativi? Stabilire che il demansionamento del geometra Lorenzoni è proseguito, nonostante le condanne del Senato, significa necessariamente che la giustizia interna sui dipendenti degli Organi costituzionali è inefficiente, e che va sempre sostituita dal giudice esterno?

2) La Camera dei deputati s'è costituita a fianco del Senato, pur avendo a sua volta promosso un giudizio della Corte costituzionale (con ordinanza 3 marzo 2015 n. 129): come va considerata questa posizione? Autodichia non significa forse che non c'è altro giudice al di sopra della Camera? Come si spiega che, per applicare la legge che tassa le pensioni d'oro, la Camera investe la Corte ed invece, quando si tratta di porre termine ad un demansionamento accertato, rivendica la sua assoluta ed insindacabile superiorità a qualsiasi giudice esterno?

martedì 5 aprile 2016

Testa/Legge whistleblowing venga estesa ai dipendenti degli organi costituzionali


Irene Testa,coautrice del libro "Parlamento zona franca" (Rubbettino 2013), saluta con favore la petizione contro l'autodichia, presentata al Senato dalla delegazione parlamentare radicale della scorsa legislatura e dall'avvocato Alessandro Gerardi. 

La "tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato"

Petizione al Senato in materia di whistleblower


PETIZIONE

sull'ambito di applicazione delle misure in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, di cui al disegno di legge n. 2208

 I sottoscritti cittadini TESTA Irene, Avvocato Alessandro Gerardi, On.Maurizio Turco, On.Rita Bernardini, On.Maria Antonietta Farina Coscioni, On.Marco Beltrandi, On.Elisabetta Zamparutti 

venerdì 1 aprile 2016

Trasmissione sull'Autodichia degli organi parlamentari




Trasmissione sull'Autodichia degli organi parlamentari.
Sono intervenuti: Alessio Falconio (direttore di Radio Radicale), Irene Testa e Alessandro Gerardi (autori del libro "Parlamento Zona Franca - Le Camere e lo scudo dell'autodichia"), Giampiero Bonomo Giurista, Piero Lorenzoni, Salvatore Curreri (docente di diritto costituzionale presso l'Università Kore di Enna), Leonardo Brunetti Ricercatore Universita cattolica del Sacro Cuore di Milano, Ciro Sbailo (docente di diritto pubblico e comparato all’ Università Kore di Enna).



martedì 2 febbraio 2016

Tutta colpa dell`autodichia. Con un trucco i nuovi senatori si tengono stretto lo stipendio


  di FRANCESCO SPECCHIA Libero 02/02/2016

«Autodichia», il fascino semantico dell`impunità. È dietro quest`autonomia organizzativa, il potere - quasi un`illuminazione teocentrica - di Camera, Senato, Quirinale (e dell`Ars sicula) di poter giudicare amministrativamente i propri dipendenti fregandosene di Corte dei Conti, magistratura ordinaria e Guardia di Finanza, che si cela il nuovo scandalo dei nuovi prossimi cento senatori. I quali, nel nome di una morbida «armonizzazione» con la Camera, invece di lavorare gratis ed amore Dei come previsto dalla riforma Boschi, avranno i loro 11.100 euro di indennità regionale. La notizia, scovata da Sergio Rizzo del Corriere della Sera, spunta da un documento interno che riapplica l`indennità scomparsa ai senatori; e non è altro che l`ennesimo esempio degli effetti nefasti dell`autodichia. Ossia dell`istituto nato nel 1898 per assicurare l`autonomia contabile del Parlamento e del Colle assicurando la divisione dei poteri istituzionali; ma oggi anacronistico, nonché utilizzato dai politici come assicurazione sulla vita delle loro peggiori consuetudini. L`autodichia è un Idra extraterritoriale dalle molte teste. Prendete, per dire, i sette barbieri «in esubero» della Camera tagliati in nome della spending review e riassunti come assistenti parlamentari.