del 24/11/2016
Irene Testa torna a indagare sul modo in cui nei Palazzi della politica si applica la legge.
Abbandonata ormai in ogni parte del mondo, l’autodichìa delle camere parlamentari è ora oggetto di un contenzioso su cui si attende il vaglio della Corte Costituzionale.
La politica difende il suo privilegio di continuare in futuro a gestire risorse senza la responsabilità che vincola una qualsiasi pubblica amministrazione. Dall'immunità di sede e dall'assenza del giudice esterno si è ricavata un'esenzione dallo Stato di diritto: solo spazzando sotto il tappeto avrà finalmente termine una storia che delegittima silenziosamente il Parlamento, esponendolo al risentimento popolare che alimenta la sempre più nutrita schiera dell'antipolitica.
SULL'AUTRICE: Irene Testa, giornalista, già autrice del volume Parlamento Zona Franca (Testa - Gerardi), promotrice della campagna Noautodichia. Da oltre un decennio, con il Partito Radicale è impegnata sul fronte del riconoscimento dei Diritti umani e per la promozione e il rispetto dello Stato di diritto.
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