da un lancio dell'Agenzia Agi delle 12.23
(AGI) - Roma, 25 nov. -Il Senato gli aveva negato l'accesso agli atti sulle dotazioni organiche dei gruppi e degli uffici, ma la commissione contenziosa gli da' ragione e apre l'accesso a documenti fino a ora rimasti sempre segreti. Decisione unica nel suo genere, quella adottata dalla commissione contenziosa di Palazzo Madama, il 19 novembre scorso. La commissione ha accolto il ricorso presentato a ottobre 2012 dal senatore molisano Giuseppe Astore (Misto), a quanto riferito dallo stesso ex parlamentare. Il provvedimento abbatte qualsiasi barriera agli atti interni, che dovranno essere concessi su richiesta del parlamentare purche' in carica. "Tutto e' nato - spiega Astore- dopo una verifica dell'agenzia delle entrate ai contratti dei miei collaboratori, nel corso della precedente legislatura. Ero uno dei pochi che avevano depositato le scritture al Senato. Allora chiesi all'ufficio di presidenza una serie di documenti per verificare la situazione nei gruppi, nell'ufficio di presidenza e negli uffici dei Questori. Dal 2011 ho protocollato cinque sollecitazioni formali, ma non ho mai avuto risposta. Allora - racconta l'ex parlamentare - mi sono rivolto alla commissione contenziosa che, sebbene in ritardo, mi ha dato ragione stabilendo un principio importante: all'eletto non possono essere negati gli atti". Infatti, la Commissione ha dichiarato "improcedibile" il ricorso di Astore per "sopravvenuta carenza di interesse", perche' non piu' in carica, ma nel contempo "in ragione del giudizio di soccombenza virtuale" ha condannato il Senato a pagare mille euro per le spese di giudizio. "Finalmente - aggiunge Astore - si squarcia il velo anche su argomenti tabu'. Da oggi, gli eletti che volessero indagare su chi sono gli assistenti parlamentari e quanto guadagnano, ma anche su qualsiasi materia di competenza di ufficio di Presidenza e Questori, puo' farlo. Mi sembra sia una piccola rivoluzione nell'interesse della democrazia e dei cittadini".
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