venerdì 4 dicembre 2015

CONSULTA: BUEMI (PSI), REGOLE PUNTUALI ANCHE PER LA CORTE

ROMA, 3 dic - "L'ultima trasmissione di Report ha dimostrato che esigenze di bilancio, ma anche impegni internazionali e buon andamento amministrativo, possono suggerire di non travolgere atti o situazioni, radicatesi sulla base della legge dichiarata incostituzionale. Il disegno di legge proposto, perciò, pone definitivamente termine alla diatriba sulle condizioni, per cui la Corte potrà ritardare gli effetti delle sue sentenze".
Così il senatore Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia, ha annunciato il disegno di legge di riforma della Corte costituzionale a sua prima firma, presentato ieri in Senato. "Mentre è ingiusto proseguire la stucchevole polemica sugli stipendi dei giudici costituzionali, è opportuno ridare credibilità all'Istituzione da attacchi fondati sull'opacità gestionale dell'organo - ha proseguito- ecco perché il testo abolisce l'autodichia della Corte, che non è meno disdicevole di quella delle Camere, come dimostrano le denunce contenute nell'ultimo, pregevole libro di Sabino Cassese", ha osservato Buemi. "Infine, si solleva la Corte dal peso insostenibile di un contenzioso sempre maggiore, prevedendo che la forma accentrata del controllo di costituzionalità riguardi solo le giurisdizioni superiori", ha spiegato il senatore socialista. "Per le altre potrà essere lo stesso giudice a disapplicare la legge nel caso concreto e, se una delle parti non è d'accordo, per investire la Corte avrà l'onere di fare appello", ha continuato. "Non è vero che dalle Camere viene soltanto una manifestazione di impotenza nei rapporti con la Corte costituzionale - ha concluso - se riusciamo ad unirci su proposte concrete come questa, daremo tutti un contributo alla modernizzazione delle Istituzioni del nostro Paese."

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